Molto spesso restiamo colpiti da manifesti pubblicitari che hanno un forte impatto comunicativo, talvolta anche un po’ troppo diretto, come lo stile ormai celebre adottato da Benetton ad esempio, che utilizza foto-shock generate dall’estro creativo del suo direttore artistico Oliviero Toscani.
E’ chiaro che tali scelte sono frutto di efficienti strategie di marketing e comunque essendo in questo caso un marchio che fa tendenza nel mondo, non si rischia molto scegliendo questo tipo di sensazionalismo, anzi…
Di solito la domanda più importante da porsi, prima di decidere qualsiasi investimento pubblicitario è: “A chi mi rivolgo? Di quante e quali persone è composto il mio Target? (Destinatario della comunicazione).
Se i potenziali clienti a cui ci si dovesse rivolgere fossero un numero esiguo, magari concentrati prevalentemente nella zona in cui si opera, non sarebbe molto conveniente realizzare un manifesto pubblicitario, od almeno sarebbe opportuno orientarsi su dimensioni limitate per contenere i costi.
Nel caso poi di aziende specializzate in determinati settori, ad esempio un’azienda che si occupa di vendere attrezzature tecnologiche per sistemi di irrigazione, una forma pubblicitaria valida sarebbe contattare la clientela telefonicamente oppure inserire un annuncio su riviste specializzate piuttosto che avvalersi di un cartellone da affiggere lungo le strade.
La vera forza della pubblicità esterna è rappresentata dalla sua capacità di raggiungere una vasta utenza, di natura eterogenea, a prescindere da cosa e quanto si produca. Per rendercene conto basta pensare per un attimo alla miriade di cartelloni pubblicitari che incontriamo ogni giorno lungo le strade ed alla varietà di messaggi che continuamente ci trasmettono.